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Conosci l'effetto Venturi?

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07.10.2021

L’effetto Venturi prende il nome dal fisico italiano Giovanni Battista Venturi che, nell’Ottocento, durante alcune ricerche sulla meccanica dei fluidi, scoprì il “paradosso idrodinamico”.

Lo studioso dimostrò che un fluido, muovendosi all’interno di un condotto, aumenta o diminuisce la propria pressione in base alla velocità con cui scorre. È un fenomeno che inconsapevolmente abbiamo sperimentato tutti mettendo il pollice all’estremità di un tubo da giardino durante la fuoriuscita dell’acqua, il cosiddetto “effetto getto”.

Il processo scoperto da Venturi è quotidianamente impiegato in molteplici applicazioni, dalle bombolette spray, ai carburatori delle autovetture, dai razzi spaziali alle pompe centrifughe autoadescanti.

Nel mondo dell'idraulica, il processo di Venturi ha permesso alle pompe centrifughe, o elettropompe di superficie, di perfezionarsi adescandosi automaticamente. In questo modo, quelle che erano semplici pompe centrifughe sono diventate pompe autoadescanti. Per autoadescamento si intende la capacità di aspirare l’eventuale aria presente nelle tubazioni, il successivo prelievo del fluido ed il suo spostamento. L’effetto Venturi è sfruttato da queste pompe grazie alla loro forma costruttiva e può essere spiegato semplicemente: nella tubazione lineare dove scorre il fluido abbiamo una diramazione a “T” con un tubo di diametro inferiore; lo scorrimento dell’acqua nel tubo principale creerà una depressione all’incrocio delle due tubazioni. Il fenomeno fisico osservato e scoperto da questo italiano illustre permette, per esempio, ad una pompa autoadescante di eliminare l’eventuale aria contenuta nella tubazione di aspirazione e di prelevare l’acqua da una vasca o un bacino posti più in basso rispetto alla posizione di installazione della pompa stessa. Un meccanismo elementare che ricorda molto l’effetto ottenuto quando si beve con la cannuccia.

Di seguito spieghiamo in sintesi il funzionamento della pompa autoadescante:

• è necessario riempire d’acqua il corpo della pompa attraverso un’apertura che, generalmente, si trova nella parte superiore dello stesso;

• con l’attivazione, la girante della pompa sviluppa una turbolenza che crea una forte depressione, in seguito alla quale l’eventuale aria che si trova nella condotta di aspirazione viene aspirata;

• la pompa si adesca e comincia a funzionare.

Queste pompe sono impiegate in diversi campi, dall’agricoltura al settore industriale fino all’ambito residenziale e commerciale, per movimentare l’acqua e convogliarla in determinati punti. Sono fondamentali per estrarre le risorse idriche situate in pozzi, serbatoi e cisterne molto profonde.

La pompa autoadescante va scelta secondo l’impiego e la funzione che la stessa deve svolgere. Wilo ha diverse tipologie di pompe autoadescanti per prelevare l’acqua da serbatoi, pozzi e cisterne. Una tra le nostre soluzioni migliori per l’uso domestico è Wilo-HiMulti 3 una pompa facile da usare, grazie al Wilo-Connector che permette un collegamento rapido alla linea elettrica ed efficiente grazie ai motori elettrici di classe energetica IE3 nella versione trifase. Inoltre, è ideale per le installazioni domestiche perché ha un design compatto ed è realizzata con materiali fonoassorbenti.

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